Geloso G 268

Caratteristiche tecniche

Anno di produzione: 1961 … 1962
Velocità di scorrimento: 2,38 – 4,75 – 9,5 cm/s
Diametro massimo bobine: 13 cm
Tracce: 2 mono
Testine: 2
Valvole: 12AX7 – 12AX7 – 6AQ5 – EM84

Risposta in frequenza

dal libretto di istruzioni originale

Velocità 9,5 cm/s – 3 3/4 IPS: 50 … 12000 Hz

La meccanica

Doppio telaio in metallo, che ospita nella parte superiore il motore e le parti meccaniche di gestione del nastro, in quella inferiore il trasformatore di alimentazione e il circuito stampato con alloggiate le tre valvole.
Come in molti esemplari Geloso/Castelli, la posizione di Stop non “disarma” tutti i ruotismi; quando si ripone il registratore, conviene mettere il commutatore della velocità di scorrimento in un punto intermedio tra due velocità, così la ruota gommata di trazione si solleva, poi mettere la leva di caricamento nastro verso sinistra, come nell’atto di caricare o scaricare le bobine, si eviterà così che il capstan di gomma resti premuto sull’argano di trascinamento e si formi la noiosa “tacca”. L’unico ruotismo gommato che non si stacca è quello della frizione di recupero sull’albero destro; ecco perché conviene non tenere per troppo tempo fermo l’apparecchio. Si potrebbe mettere un cordoncino da tirare all’esterno, ma sarebbe una modifica e si sa, io odio profondamente le modifiche!

A parte questa lunga premessa, la meccanica risulta abbastanza silenziosa e i comandi sono servoassistiti, una novità esclusiva per l’Italia. Su questo registratore è presente la presa del telecomando nella parte posteriore, che consente una gestione a distanza, ottima per gli uffici dell’epoca, quando le lettere commerciali venivano registrate dal capo e poi letteralmente sbobinate dalla segretaria che le trascriveva a macchina; ecco che un telecomando torna molto utile.
L’attacco del telecomando è infatti una evoluzione rispetto al modello G 258 che era uscito nel 1959.

L’elettronica

Troviamo un’elettronica molto semplice, ma dai dettagli curati. Solo a vederlo in funzione si avverte l’inconfondibile profumo delle valvole!
La qualità della registrazione e dell’ascolto è discreta. Il pentodo 6AQ5 si occupa dell’amplificazione finale audio, e dell’oscillazione bias di cancellazione (o come meglio dicevano sul bollettino Geloso: l’oscillatore ultrasonico). L’occhio magico EM84 ci fa vedere il livello audio in fase di registrazione, poi le due 12AX7 (doppio triodo) si occupano di preamplificazione e buffer di controllo in cuffia in fase di registrazione.
L’ingresso è per il microfono ad alta impedenza, ma ci si può collegare l’apposito mixer (miscelatore). Ha due uscite: una per la cuffia e l’altra per un amplificatore esterno.

Nel complesso, per il 1961, risulta essere una bella macchina, di dimensioni contenute, dalle belle prestazioni ed anche esteticamente carina. C’era a disposizione anche la comoda valigetta grigia con due vani laterali, per portare le bobine e gli accessori.

Scarica schemi e informazioni utili

Bollettino Geloso n. 81 – Estate 1961